La Via della Clessidra - Una bella giornata
E’ una bella giornata e fa già abbastanza caldo, sono in macchina con Andrea e Cesare, superato il tratto con le numerose deviazioni di carreggiata, il tragitto in autostrada diventa piacevole. Ascoltiamo buona musica, brani di Sting, Santana e Buena Vista Social Club sono la nostra colonna sonora, cespugli di oleandri rosa e bianchi rallegrano il grigio dell’asfalto, costringo Cesare che non vuole aprire i finestrini, a causa dell’aria condizionata, ad abbassarli per sentire il profumo inebriante delle ginestre nel pieno della fioritura.
Il massiccio del Pollino appare imponente contro l’azzurro del cielo, ai suoi piedi i suggestivi resti del “Convento di Colloreto”, che a me sembra un castello, immagine da cartolina che un giorno o l’altro mi fermerò a fotografare. Il paesaggio varia: i prati di Campotenese, punteggiati dal rosso dei papaveri, seguono le pareti rocciose di Timpone Viggianello maculate dal giallo delle ginestre e dal verde della vegetazione.
Dalla strada che sale da Campotenese a Piano di Ruggio la bellezza del panorama sottostante è superba, peccato che la strada, a tratti tortuosa, sia piena di buche e piccole frane, possibile che nessuno provvede alla sua manutenzione? Il problema (a quanto pare di difficile soluzione visto che le buche e i piccoli smottamento sono lì da almeno un anno), non preoccupa una placida mucca che transita indisturbata con il suo vitellino sulla nostra strada.
La vegetazione si fa più fitta man mano che la strada s’insinua nel bosco, gli alberi ormai tutti ricoperti di foglie, creano verdi e fresche gallerie. E’ incredibile la varietà di piante e fiori che s’incontrano sul Pollino, ad ogni escursione ne scopro qualcuna che ancora non conosco, qualche settimana fa i crochi, oggi si fanno notare ai lati della strada strani alberi dai quali pendono grappoli di fiori gialli. Quale sarà il loro nome? In attesa di saperlo Andrea li battezza mimosoni.