La Via della Clessidra - Madonna del Pollino
Dopo una breve sosta alla fontana di Piano di Ruggio per riempire d’acqua fresca le nostre borracce, proseguiamo per il Santuario della Madonna del Pollino dove ci aspetta Giorgio Braschi. Passiamo Colle dell’Impiso, Piano Visitone, la strada si allontana sempre di più dalla nostra meta, che appare sempre più piccola alle nostre spalle, prevediamo, un po’ preoccupati, una lunga escursione per raggiungerla.
L’apprensione dura poco, la strada inverte la direzione e dopo un po’ s’inerpica con numerosi tornanti verso la cresta dove sorge il Santuario. Immerso nel verde e nel silenzio del paesaggio che lo circonda ha un fascino particolare, approfittiamo per visitarlo mentre “aspettiamo“ la nostra guida. Un ramarro prende tranquillamente il sole, finché Anna non lo dichiara un buon soggetto da fotografare per Luigi e Carmelo. Finalmente grazie a Don Emilio, conosco il vero nome dei mimosoni, numerosi anche qui ai lati della strada che sale al Santuario: si chiamano maggiociondoli.
Per un contrattempo al momento sconosciuto (il nostro “piccolo” ritardo?), l’appuntamento con Braschi è saltato, Arno non riesce a rintracciarlo neanche telefonicamente. Un po’ delusi ci avviamo, sotto la guida di Don Emilio, verso una nuova meta: Serra di Crispo passando per i Piani di Iannace, non siamo così temerari da scoprire e affrontare da soli il nuovo itinerario. Cerchiamo il sentiero arrampicandoci sulle rocce dietro il Santuario, dall’alto della rupe Don Emilio avvista e ci consiglia di seguire il sentiero che costeggia le pareti rocciose, già individuato da Vincenzo e Pino. Nonostante procediamo all’ombra dei faggi fa così caldo che quando guadiamo Fosso Iannace mi viene voglia di bagnarmi con quell’acqua che scorre bella fresca.