La Via della Clessidra - Serra di Crispo


Così numerosi, quando camminiamo in fila indiana sembriamo un variopinto serpente che allegramente si snoda nel bosco. Sbuchiamo ai luminosi e assolati piani, la vista nuovamente è libera di spaziare dai boscosi pendii di Serra del Prete ai pini loricati che ci osservano dalla cima di Serra di Crispo. Sulla destra Serra del Prete, Pollino, Serra Dolcedorme tutte vette che ho già conquistato, in un anno, Don Emilio propone di riconquistarle in un giorno! L’idea è allettante. Proseguiamo un po’ affaticati tra le rocce e i pini loricati verso la vetta di Serra di Crispo, per raggiungerla mancano i soliti 20 minuti AdM (1 minuto AdM = 180 secondi circa), data l’ora tarda decidiamo di fare una sosta per il pranzo nonostante le proteste di chi vuole continuare per arrivare subito in vetta. La nostra sala da pranzo, all’ombra di un frondoso faggio, ha anche una bella terrazza con vista panoramica dove è piacevole fare una pennichella, mentre aspettiamo chi raggiunge la vetta.


Stare in panciolle in montagna guardando il cielo è bellissimo, i pensieri si allontanano, ci si sente leggeri leggeri, fuori dal tempo, lontano dal mondo. La sensazione è accentuata dai pini loricati all’orizzonte che creano un’atmosfera affascinante ed irreale. Mi vengono in mente i versi dell’Infinito di Leopardi:

“…sedendo e mirando, interminati spazi (...), e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva e il suon di lei. Così tra quest’immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in questo mare”.

Prima di annegare navigando, come dice un mio amico, in tanta immensità, un simpatico moscone, un po’ dispettoso, di nome Luca rompe l’infinito silenzio mentre ronzando disturba il meritato riposo di Arno. Facciamo anche la conoscenza di due bei cagnoloni–escursionisti uno bianco l’altro nero, da noi battezzati Black and White.

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