Week End nel Parco Nazionale del Cilento

del 04-05 settembre 2021: Escursione all’Inghiottitoio di Vallivona (sabato 04 settembre 2021) - Costa della Masseta e Spiaggia della Molara (domenica 05 settembre 2021)

 

Carissimi,

Dopo aver dovuto annullare l’’escursione prevista il 29 agosto proviamo a ripartire con uno stupendo week end fuori regione.

Nel weekend del 4-5 settembre è prevista una bellissima escursione nel Parco Nazionale del Cilento, organizzata dai nostri soci Dante Volpintesta e Rosa Libera Pellicori. Al fine di consentire agli organizzatori di effettuare le prenotazioni nelle strutture che ci ospiteranno, si prega di confermare la propria partecipazione entro il primo settembre.

Si segnala che è stato aperto un canale Telegram dell’associazione, a cui ci si può iscrivere utilizzando il seguente link: Telegram: Join Group Chat

L’escursione s’intende riservata ai soli soci.

Vi aspettiamo.

Il Direttivo

 

 

 

Sabato 04 settembre 2021:

ESCURSIONE ALL’INGHIOTTITOIO DI VALLIVONA DA SANZA

Note tecniche

Numero di partecipanti: massimo 20.

Tipo di percorso: sentiero.

Codice del sentiero: -

Lunghezza: circa 12 km.

Dislivello: circa 600 metri.

Distanza Luogo appuntamento - località inizio escursione: 330 km A/R (Autostrada A2 del Mediterraneo).

Tempo di percorrenza: 6 h.

Livello tecnico: Escursionistico (E).

 

Vestizione: Abbigliamento estivo da montagna, guscio antivento e possibilmente impermeabile, cappellino, bastoncini da trekking, occhiali da sole, mantellina antipioggia.

Scarpe: Trekking estive.

Attrezzatura: bastoncini, lampada frontale, (opzionali: binocolo, macchina fotografica).

Zaino: escursionistico obbligatorio 25/30 L.

Pranzo: a sacco.

Alimentazione: alimenti pronti al consumo rapido, barrette energetiche, frutta disidratata, frutta secca e a guscio, almeno 1,5 litri di acqua, tavoletta di cioccolata fondente, fette di pane già pronte con affettati, formaggi ecc., pezzetti di formaggio.

Indicazione di sorgenti lungo il percorso: SI.

Equipaggiarsi del ricambio di maglietta interna da sostituire se sudata.

  

Descrizione

È un sentiero ben segnalato, in sostanza è una strada sterrata che arriva fino alle cascate delle sorgenti del Bussento. Dopodiché inizia un altro percorso, sempre su strada sterrata e anch'esso ben segnalato, che porta all'inghiottitoio di Vallivona. Il ritorno Vallivona-Ponte Inferno è naturalmente tutta in discesa. Il sentiero inizia in prossimità del colle del Pero. Il percorso non è segnalato e ci sono tratti in forte pendenza.

L' Affondatore di Vallivona (chiamato anche Inghiottitoio) si trova sul versante sud occidentale del monte Cervati ad una quota di 1100 m./slm. Rappresenta una traccia del glacialismo quaternario successivamente modificato in depressione carsica di quest'area. Era una grotta di attraversamento che raccoglieva le acque d'alta quota, queste scorrendo sul flysh miocenico presente, raggiungevano il portale nel quale si inabissavano per riaffiorare a Varco la Peta e Montemenzano. Questo corso d'acqua era in realtà l'alta via del Bussento che ha lasciato traccia del suo percorso nei condotti fossili posti al di sopra di quelli attivi. Negli anni '70 vengono costruiti una diga, che sbarra l'ingresso della grotta, e una galleria artificiale per drenarne le acque. Attualmente, l'ingresso al portale (alto circa 20 m. e sovrastato da una parete di circa 60 m.) si raggiunge tramite la galleria artificiale lunga circa 200 m.

La vera protagonista di questa escursione è l'acqua. Quando la sua forza modella le rocce calcaree e la sua voce risuona nelle gole tenebrose il paesaggio si trasforma, si arricchisce di nuove meraviglie e si carica di suggestioni inesprimibili. Come quelle che prova l'escursionista quando sale lungo il Vallone dell'Inferno fino alle sorgenti del Bussento o quando, attraversato un tunnel scavato nella roccia, si trova improvvisamente nella "bocca" di un enorme inghiottitoio, imponente esempio di ciò che la natura riesce a creare in milioni di anni. L'impeto dell'acqua ha modellato un cratere alto fino a 100 metri le cui pareti interne sono tappezzate di vegetazione igrofila: una vera e propria oasi nascosta tra le ripide rocce calcaree, ulteriormente abbellita da una piccola cascata e da un laghetto alimentato dall'acqua piovana.

 

Curiosità

La fede, si sa, è un sentimento molto forte che pervade l’essere umano che ad esso di abbandona completamente, compiendo spesso gesti carichi di amore. E sono proprio l’amore e la forte devozione i sentimenti che accompagnano i fedeli lungo il monte Cervati che con i suoi 1899 metri è la vetta più alta della Campania.

Ogni anno nella notte tra il 25 e 26 luglio, intorno alle 2.30, le campane della Chiesa Madre di Sanza, piccolo paesino del Cilento, iniziano il loro scampanio per raccogliere i fedeli che da lì a poco accompagneranno la Madonna della Neve lungo le pendici del monte Cervati. Sono venti i chilometri che i devoti compiranno a piedi trasportando a spalla la statua della Madonna del Cervati. Ovviamente tutti in salita. Fino ad arrivare alla vetta del monte dove nel X secolo fu costruito un Santuario dedicato proprio alla Madonna delle Nevi.

In quest’ultimo la statua sarà ospitata per dieci giorni, fino all’alba del 5 agosto. Quando sempre i fedeli compiranno il percorso a ritroso, per poi ritrovarsi nuovamente nella Chiesa Madre di Sanza e dare inizio ai solenni festeggiamenti in suo onore. Questa pratica, ormai millenaria, richiama migliaia di fedeli e devoti che ogni anno si ritrovano ai piedi del monte Cervati per compiere questo viaggio insieme alla loro amata e venerata Madonna.

 

Cosa visiteremo in questa giornata d’escursione: 

Borgo di Sanza

Sanza è un paese del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano posto a 558 metri sul livello del mare, nella valle del Bussento, alle pendici del monte Cariusi. Secondo l'ipotesi più probabile il nome deriva dal latino sampsa, sansa, che sarebbe il residuo della spremitura delle olive (noccioli), in riferimento agli olivi presenti in zona. Il suo borgo conserva la struttura tipica del centro fortificato medievale con le abitazioni che seguono in maniera concentrica le curve di livello e sono raccolte intorno alla chiesa madre. 

Passeggiando per le stradine ci si disorienta facilmente, ma è proprio questo il bello di Sanza: girovagare casualmente, così da scoprire i bei palazzi, la Porta Pungente, una delle cinque porte che permettevano di entrare nel paese. I due principali palazzi sono: Palazzo Curcio, che presenta un maestoso portale in bugnato con le ante della porta in legno rafforzate da chiodi; il Palazzo Baronale, residenza dei Sanseverino, padroni di Sanza dalla fine del '600 sino al 1781. Nella Piazza del Plebiscito, cuore del paese, si trova la Chiesa di S. Maria Assunta, risulta documentata per la prima volta agli inizi del XIV secolo. A pochi passi troviamo la Cappella della Madonna della Neve fondata nel 1863 dalla famiglia Campolongo. Di particolare interesse è la statua lignea della Vergine col Bambino collocata nella nicchia sopra l'altare, presumibilmente realizzata in ambito napoletano, su commissione dei Campolongo, nella seconda metà dell'Ottocento. A questo stesso periodo risale il notevole altare marmoreo. Più avanti nella Piazzetta di S. Martino è presente un'alta torre campanaria, nota come Torre Medievale che è ciò che rimane della chiesa medievale di S. Martino. Questa, a partire dalla metà del '700, fu utilizzato come pubblico orologio.

Il 28 giugno il piroscafo Cagliari attraccò a Sapri (SA) con 323 detenuti liberati dal carcere di Ponza.Inoltre, il 2 luglio 1857 muore a Sanza massacrato da una folla di contadini Carlo Pisacane (38 anni) militare, Patriota rivoluzionario Risorgimentale e Difensore della Repubblica Romana del 1849.

Non avendo trovato traccia della sperata insurrezione (a cui avrebbe dovuto lavorare il comitato napoletano) Pisacane e i suoi cercarono invano di far sollevare le popolazioni di Torraca (SA); il 30 arrivarono a Casalnuovo (SA) e il primo luglio a Padula (SA) dove si scontrarono con i soldati borbonici che, aiutati dalla popolazione, riuscirono ad avere il sopravvento sui rivoltosi.

Garibaldi aveva sempre espresso forti perplessità sull’azione progettata da Pisacane considerandola troppo avventata e non sufficientemente organizzata ma la sfortunata spedizione di Pisacane sarà di forte ispirazione per quella guidata da Garibaldi tre anni dopo nel 1860 (I Mille) che realizzerà, anche se parzialmente, il sogno di Pisacane.Pisacane e circa 80 superstiti furono costretti a fuggire a Sanza (SA). Qui il giorno seguente il parroco del paese don Francesco Bianco fece suonare le campane per avvertire il popolo dell’arrivo dei “briganti “. Così si concluse la sfortunata storia di questa insurrezione: infatti i contadini aggredirono i rivoltosi trucidandoli con ferocia e massacrando anche Pisacane (alcune ipotesi storiche dicono che rimasto ferito si sia tolto la vita nella battaglia per non cadere prigioniero). I pochi superstiti vennero processati e condannati a morte: la pena verrà in seguito commutata in ergastolo.

Sul luogo della morte di Pisacane e dei suoi compagni fu messo un cippo sepolcrale con questa iscrizione:

“Nuovo Decio disfidante il fato CARLO PISACANE da queste plebe livide di strage ruinava alla morte nè mai selvaggia tirannide strappò all’avvenire della patria un più eroico cuore.”

I resti di Pisacane e di molti suoi compagni sono andati dispersi. Sul generoso e tragico tentativo rivoluzionario di Pisacane e dei suoi compagni il poeta Luigi Mercantini (1821- 1872) scriverà nel 1858 la celebre poesia La spigolatrice di Sapri:

… Eran trecento e non voller fuggire;

parean tremila e vollero morire:

ma vollero morir col ferro in mano

e avanti a loro correa sangue il piano:

fin che pugnar vid’io per lor pregai

ma a un tratto venni men né più guardai:

io non vedea più fra mezzo a loro

quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro.

Eran trecento, eran giovani e forti e sono morti.

 

Domenica 05 settembre 2021:

COSTA DELLA MASSETA E SPIAGGIA DELLA MOLARA DA SAN GIOVANNI A PIRO

Note tecniche

Numero di partecipanti: massimo 20.

Tipo di percorso: sentiero.

Codice del sentiero: -

Lunghezza: circa 5 km.

Dislivello: circa 540 metri in discesa.

Distanza Luogo appuntamento - località inizio escursione: si parte da dove si alloggia (Hotel La Pergola).

Tempo di percorrenza: 3 h.

Livello tecnico: Escursionistico (E).

Vestizione: Abbigliamento estivo da trekking, guscio antivento e possibilmente impermeabile, cappellino, bastoncini da trekking, occhiali da sole, mantellina antipioggia.

Scarpe: Trekking estive.

Attrezzatura: bastoncini, crema solare, scarpe per gli scogli, costume da bagno, telo da mare (opzionali: binocolo, macchina fotografica).

Zaino: escursionistico obbligatorio 30/35 L.

Pranzo: a sacco.

Alimentazione: alimenti pronti al consumo rapido, barrette energetiche, frutta disidratata, frutta secca e a guscio, almeno 1,5 litri di acqua, tavoletta di cioccolata fondente, fette di pane già pronte con affettati, formaggi ecc., pezzetti di formaggio.

Indicazione di sorgenti lungo il percorso: NO.

Equipaggiarsi del ricambio di maglietta interna da sostituire se sudata.

 

Tratto Ciolandrea - Torre Spinosa - Scario

Descrizione

Partenza dall’Hotel La Pergola di San Giovanni a Piro, attraversamento dei vicoli del borgo, fino a raggiungere in prossimità di una chiesa, il sentiero in discesa e successivamente in salita, che ci porterà al Santuario di Pietrasanta. Da qui, percorrendo un breve tratto di strada asfaltata, arriveremo al pianoro di Ciolandrea, da dove è possibile ammirare il Golfo di Policastro, la costa lucana, dove è chiaramente visibile il Cristo di Maratea, quella calabra e, nelle giornate più terse, la sagoma dello Stromboli nelle isole Eolie. Il sentiero continua attraversando la collina che domina l’area marina protetta della Costa della Masseta, uno dei più spettacolari e selvaggi paesaggi naturalistici del Mediterraneo. Proseguendo in discesa in direzione S-O si giunge ai piedi di Torre Spinosa, posto che offre una bellissima prospettiva del borgo marinaro di Scario. Proseguendo sempre lungo il sentiero, seguito da una carrareccia, si giunge al promontorio dell’omonima punta. Si interseca quindi il sentiero che segue la linea di costa, per continuare sulla destra, fino ad attraversare un’antica “carcara” e raggiungere così la cosiddetta Grotta dell’Acqua. Dopo la visita alla grotta, si ritorna indietro per raggiungere la Spiaggia della Molara, dove ci ristoreremo con un fresco bagno, e dove consumeremo il pranzo a sacco. Successivamente si continua lungo il sentiero, si percorre un breve tratto di strada asfaltata e si scende lungo una delle caratteristiche scale in pietra della località rivierasca di Scario, fino a raggiungere il lungomare e successivamente la Chiesa dell’Immacolata, dove terminerà la nostra escursione.

 

La Spiaggia della Molara deve anticamente il suo nome, alla pietra che qui si ricavava per la realizzazione delle “mole” nei frantoi, dalla cui “frangitura o molitura”, si ricavava l’ottimo olio cilentano, della varietà cosiddetta di “oliva pisciottana”.Curiosità

 

Cosa visiteremo in questa giornata d’escursione: 

Scario

Scario è un paese del Parco nazionale del Parco del Cilento e Vallo di Diano, maggiore frazione di San Giovanni a Piro e meta turistica di rilievo per la qualità delle sue acque e per la sua posizione. Molte ipotesi sono state avanzate, circa l'origine del nome Scario, da vari studiosi di toponomastica. Alcuni hanno voluto far derivare l'attuale toponimo dal termine greco Skariòs = piccolo cantiere navale, altri hanno voluto far derivare Scario da "scarico", in considerazione del fatto che, nei tempi passati, in mancanza di normali vie di comunicazione terrestre e di mezzi idonei, i trasporti avvenivano esclusivamente per via mare a mezzo di grossi bastimenti a vela e veniva chiamato "scario", sincopato di "scarico", il luogo dove avveniva il carico e lo scarico. Secondo la tradizione locale, intorno all'anno 1000 a.C., alcuni popoli sabellici sarebbero giunti in queste plaghe e, attratti dalla mitezza del clima e dalla bellezza del sito, vi avrebbero trasportato i propri armenti ed eretto l'ara delle loro divinità. Tali popolazioni sarebbero rimaste in questi luoghi per circa cinque secoli, fino, cioè, all'inizio della grande espansione coloniale ellenica nell'Italia meridionale. Nel 470 a.C. i Greci di Clistene, in cerca di nuove terre da coltivare e di nuovi approdi per i loro traffici, sarebbero stati gettati da una furiosa tempesta nella Marina dell'Olivo ed avrebbero messo in fuga i pacifici Sabelli, costringendoli a rifugiarsi sui monti. Clistene, attratto dal fascino del paesaggio, così somigliante a quello della madre patria, si sarebbe stabilito sul posto con i suoi compagni, dando vita ad un piccolo villaggio cui avrebbe posto il nome di Skaiòs, termine che significava "poco propizio", "sfavorevole", ad indicare, evidentemente, la triste circostanza del naufragio. L'esistenza di tale insediamento è assai attendibile in quanto, nel 1924, nel corso di scavi operati per la costruzione del cimitero di Scario, furono rinvenuti presso la Marina dell'Olivo alcuni reperti archeologici risalenti ad epoca remotissima. Dal porto di Scario partono diverse escursioni ad una delle località più attrattive del parco: Punta degli Infreschi. La costa che da Scario arriva fino a Marina di Camerota è disseminata di grotte carsiche, di cale raggiungibili solo dal mare e di torri di avvistamento. Inoltre le acque di questa parte di golfo sono molto limpide e ricche di flora e fauna marina, probabilmente a causa della natura carsica delle rocce e alla conseguente presenza di sorgenti sottomarine di acqua dolce e a temperatura più bassa.

Ritrovo: ore 08.15, Svincolo Rende - Cosenza Nord Autostrada A2 del Mediterraneo - Complesso Commerciale Marconi Quattromiglia Rende (lato McDonald’s).

Situazione Covid-19, vedi regole aggiornate FIE.

  1. https://www.admcalabria.it/images/2020/LINEE%20GUIDA%20FIE.3%20-%20%20Partecipanti.pdf
  2. https://www.admcalabria.it/images/2020/LINEE%20GUIDA%20FIE.3.pdf

Trasferimento sul posto: mediante autovetture private, possibilmente organizzate in gruppi di massimo 4 persone.

 

Costo previsto del week-end escursionistico nel Cilento: € 50,00 a persona, comprensivo di: 

-          Soggiorno presso Hotel La Pergola di San Giovanni a Piro (SA):

·         Cena

·         Pernottamento

·         Prima Colazione

·         Pranzo a Sacco di domenica

 

Organizzatori di Escursione

Dante Volpintesta, Rosa Libera Pellicori

 

Prenotazioni

Dante Volpintesta: tel. +39 347 93 98 735 (email: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. )

 

Termine prenotazioni mercoledì, 01 settembre 2021 con acconto anticipato di € 15 su

Cod. IBAN: IT 36 O 03069 16206 100000005933.

Intestatario: Dante Volpitesta

Causale: Partecipazione escursione AdM 4-5 settembre (acconto) - Nome e cognome dei partecipanti

L’escursione AdM è sempre una festa e la persona è al centro dell’attenzione nella cornice meravigliosa delle montagne.

Al termine dell’escursione, come da ormai “prassi” consolidata, ci fermeremo ad un bar per la famosa “ufficializzazione AdM” per bere una birra, una cioccolata calda, o un the caldo, tutti insieme e sgranocchiare qualche snack (30 - 40 min. max.). Pertanto, auspichiamo grande partecipazione anche al dopo escursione, mentre invitiamo chi ha necessità di osservare i propri limiti temporali a organizzarsi in proprio con le autovetture, in maniera da non condizionare chi intende fermarsi a questo ulteriore momento di condivisione, di convivialità e di allegria.

Escursione aperta ai soli soci AdM.

Per associarsi è necessario provvedere alla compilazione del modulo (domanda_socio_AdM[1] (admcalabria.it)) che deve essere controfirmato da due già soci, aventi il ruolo di referenti e di presentanti del nuovo socio, e può essere inviato telematicamente alla mail dell’associazione o consegnato a mano agli Organizzatori dell’escursione.

Naturalmente, la richiesta di associazione deve essere accettata dal Consiglio Direttivo AdM.

È possibile provvedere al saldo di tale quota, brevi manu o anche tramite bonifico bancario ai seguenti riferimenti:

Conto Bancoposta IBAN IT32 Y076 0116 2000 0001 7599 879

Num. C/C: 17599879

Titolare: ASSOCIAZIONE AMICI DELLA MONTAGNA

N.B. l’escursione potrà essere oggetto di annullamento o variazioni, sia per la durata che per la distanza da percorrere, per cause non imputabili ai direttori di escursione ma dovute ad eventuali avverse condizioni meteo.

Sentiero escursionistico (E)

Escursionismo che si svolge su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere (pascoli, detriti, pietraie...) e che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro - silvo - pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine; sono generalmente segnalati con vernice od ometti; è richiesto un discreto allenamento fisico e capacità di orientamento.

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