MONTE GARIGLIONE E FIUME TACINA
tra i colori dell’autunno silano
30 ottobre 2022
Carissimi Amici della Montagna
Dopo la bellissima escursione guidata magistralmente dal nostro Orlando (che ringraziamo) che ci ha visti camminare fianco a fianco con il presidente FIE Mimmo Pandolfo ed la sua associazione GET Cultnatura (che salutiamo), questa domenica andremo in Sila Piccola.
I nostri cari soci Giuseppe e Lorena ci propongono una bellissima escursione in cui raggiungeremo la cima del Gariglione, visiteremo le croci di Mamma Giuseppina, la cascata del Piciaro ed ammireremo la valle del Tacina.
L’escursione è piuttosto impegnativa sia per quanto riguarda la lunghezza (ben 18km) sia per quanto riguarda il dislivello di circa 700m, perciò è necessario che ogni escursionista faccia una buona valutazione del suo stato fisico.
A breve, verrà inviata una comunicazione a tutti i soci riguardante l’assemblea annuale e l’invito a sottoporre le possibili escursioni per il prossimo anno.
Si segnala che è stato aperto un canale Telegram dell’associazione, a cui ci si può iscrivere utilizzando il seguente link:
Si ricorda ai partecipanti che domenica 30 ottobre torna l’ora solare!!
L’escursione s’intende riservata ai soli soci.
Vi aspettiamo.
Il Direttivo
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Note tecniche
Numero di partecipanti massimo: escursione riservata ai soli soci dell’Associazione, e fino ad un massimo di 20 partecipanti (inclusi gli organizzatori)
Tipo di percorso: percorso ad anello attraverso sentieri in bosco,carrarecce e sterrate
Lunghezza: 18 km
Dislivello in salita: 650 metri
Quota di partenza: 1.650 m. di altitudine
Quota minima: 1.350 m. di altitudine
Quota massima: 1.800 m. di altitudine
Tempo di percorrenza: 7-8 ore
Livello tecnico: E (Escursionistico)
Ritrovo: 8:30
Inizio della Strada provinciale 22, direzione per Buturo, in prossimità dell’incrocio con la strada che proviene dal bivio di Spineto
https://goo.gl/maps/ahdRL1i1b2V7eqB59
Dal punto di ritrovo - distante un’ora circa dallo svincolo autostradale di Cosenza e raggiungibile percorrendo l’autostrada con uscita Rogliano per poi seguire la strada provinciale 242 direzione Lago Ampollino, e svoltando a destra in corrispondenza del bivio di Spineto - in trenta minuti di auto si arriva in gruppo al punto di inizio dell’escursione ubicato in prossimità della Caserma forestale del Gariglione; considerato lo stato della strada che interessa gli ultimi tre chilometri da percorrere fino alla Caserma, è consigliato l’utilizzo di autovetture non basse o comunque di autovetture in grado di percorrere, anche lentamente, il tratto interessato caratterizzato da cattivo stato del manto stradale.
Accompagnatori di Escursione: Giuseppe Frisini e Lorena Fabiano
Prenotazioni: Giuseppe Frisini (cell. 347/3657382) entro venerdì 28 ottobre, ore 18,00
Descrizione del percorso
L’escursione, ad anello, si sviluppa in un’area della Sila Piccola tra le più belle e ricche sul piano ambientale e paesaggistico, e si snoda nello scenario di ampie alture coperte da faggi, abeti e pini larici, che si alternano a verdeggianti valli e praterie, nonché a punti panoramici di straordinaria bellezza.
Gli escursionisti si troveranno all’interno della Riserva naturale del Gariglione, caratterizzata dalla presenza di una foresta secolare e selvaggia, che il famoso scrittore e naturalista inglese Norman Douglas, che visitò la foresta del Gariglione nei primissimi anni del Novecento, e ne rimase colpito dalla sua selvaggia bellezza, nel suo diario di viaggio “Old Calabria” (1915), dopo averla percorsa a piedi, definì un autentico “Urwald”, cioè una foresta vergine mai toccata dall’uomo. Nel suo racconto evidenzia, infatti, che “non esiste niente di simile al di qua delle Alpi, e nemmeno nelle Alpi stesse; niente del genere più vicino della Russia, con la differenza che le foreste russe alimentano sentimenti di tristezza, mentre quelle della Sila sono piene di una bellezza luminosa”. Infatti, la scarsa antropizzazione dell'area ha preservato il fascino selvaggio di questi luoghi che conservano secolari abeti bianchi, pini larici e faggi, colossi naturali alti fino a 40 metri in parte oggi protetti nella Riserva Naturale Biogenetica del Gariglione.
La foresta del Gariglione è considerata un santuario della natura, da conservare e proteggere da reiterati saccheggi subiti nei primi decenni del secolo scorso, quando, infatti, intorno ad essa è stata costruita la ferrovia “Decauville” utilizzata da una ditta boschiva austriaca per trasportare il legname esboscatoverso un’apposita teleferica che, per inerzia, faceva giungere a valle, verso Petilia Policastro, i tronchi appena tagliati.
Giunti con le auto nei pressi della Caserma forestale del Gariglione, e dopo aver precedentemente attraversato il caratteristico Villaggio Tirivolo, si posteggiano le auto. Si intraprende, subito, uno stretto sentiero immerso nel bosco di abeti e, dopo quasi due chilometri di agevole percorso nel fitto bosco, si arriva ad un bivio posto su una piccola radura; si prende il sentiero in salita che, dopo circa venti minuti, giunge sulla vetta del Gariglione (la vetta più alta della Sila piccola, posta ad un’altitudine di 1765 metri slm). Da qui, dopo una breve pausa, si ridiscende per un breve tratto lungo il medesimo sentiero e, giunti al bivio, si prende a sinistra uno stretto sentiero, sempre immerso nel fitto bosco misto di abeti e pini larici, che scende fino ad intersecare un’ampia e comoda sterrata che scende di quota e viene percorsa per più chilometri fino a giungere, dopo circa nove chilometri dalla partenza, e dopo aver fatto una piccola deviazione, alle Croci di Mamma Giuseppina.
I boschi della Sila racchiudono, quasi a preservare, vicende vissute di uomini e donne di cui vale la pena raccontare. Una fra queste è la storia di Giuseppina Carvelli, nata da umile ma onesta famiglia nell’anno 1911. Correva l’anno 1947, l’estate era ormai agli sgoccioli e l’autunno non tardava ad arrivare. Una famiglia di Petilia Policastro giunse in prossimità del Monte Gariglione: papà Domenico, mamma Giuseppina e la piccola Teresina. L’uomo lavorava nell’area in cui scorreva il fiume Tacina per costruire insieme ad altri operai un acquedotto in grado di condurre l’acqua dell’altopiano silano fino a valle, verso la costa jonica. Durante il periodo di permanenza in quei luoghi, il nucleo familiare si stabilì tra il fiume Tacina ed il Monte Gariglione. Realizzarono una tenda la quale divenne la loro nuova abitazione. Un giorno, all’improvviso, un incendio prese vita all’interno della tenda e le fiamme avvolsero la struttura in paglia dove si trovava la bambina, Teresa. Con eroico coraggio la madre, alla vista del fumo, vi precipitò all’interno per cercare di salvare la figlia rimasta intrappolata. Purtroppo, da quel rifugio, nessuna delle due ne uscì viva.
Visitate le Croci di Mamma Giuseppina, si riprende il comodo sentiero in discesa che viene percorso fino a giungere sul fiume Tacina che viene ammirato nella sua straordinaria bellezza per poi essere attraversato mediante un piccolo ponte. Da qui inizia un sentiero che in salita, a tratti faticosa, viene percorso per poco meno di un chilometro fino a giungere nei pressi del bivio per Torre Rinosi; si prende, quindi, l’ampio e comodo sentiero che viene percorso in agevole discesa e che consente di godere, dall’alto, di una bellissima vista sul fiume che lentamente scorre.
Si giunge sulla valle del Tacina, che viene percorsa per circa un chilometro, per poi prendere a sinistra il comodo sentiero in leggera salita che, per un breve tratto, costeggia il fiume, ed attraversa prima le cascate del Piciaro e poi la Finestra sul Tacina, fino a giungere in una radura (Fosso del Baraccone) da cui si intraprende una lunga salita immersa nel fitto bosco, a tratti faticosa, che giunge, dopo circa tre chilometri, nei pressi della Caserma forestale del Gariglione, punto di partenza.
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Vestizione: a strati. Pantaloni tecnici, maglietta interna in microfibra, maglietta esterna tecnica e sintetica, guscio antivento e possibilmente impermeabile, cappellino, crema solare, bastoncini da trekking, occhiali, mantellina antipioggia.
Scarpe: trekking impermeabili.
Attrezzatura: macchina fotografica, binocolo ecc.
Zaino: escursionistico obbligatorio.
Pranzo: a sacco
Alimentazione: alimenti pronti al consumo rapido, barrette energetiche, frutta disidratata, frutta secca e a guscio, 2 litri di acqua, tavoletta di cioccolata fondente, fette di pane già pronte con affettati, formaggi ecc., pezzetti di formaggio.
Assenza di sorgenti lungo il percorso.
Equipaggiarsi del ricambio di maglietta interna da sostituire se sudata.
Trasferimento sul posto: mediante autovetture private, possibilmente organizzate in gruppi.
N.B. L’escursione potrà essere oggetto di annullamento o variazioni, sia per la durata che per la distanza da percorrere, per cause non imputabili ai direttori di escursione ma dovute ad eventuali avverse condizioni meteo.
Per associarsi è necessario provvedere alla compilazione del modulo (domanda_socio_AdM[1] (admcalabria.it)) che deve essere controfirmato da due già soci, aventi il ruolo di referenti e di presentanti del nuovo socio, e può essere inviato telematicamente alla mail dell’associazione o consegnato a mano agli Organizzatori dell’escursione.
La quota associativa prevede la corresponsione di € 25, ha validità annuale e permette di partecipare attivamente alla vita associativa e dunque alle escursioni di tutto l’anno. Ricordiamo, inoltre, che le escursioni non hanno costo, e che l’Associazione è senza fini di lucro.
E’ possibile provvedere al saldo di tale quota, brevi manu o anche tramite bonifico bancario ai seguenti riferimenti:
Conto Bancoposta IBAN IT32 Y076 0116 2000 0001 7599 879
Num. C/C: 17599879
Titolare: ASSOCIAZIONE AMICI DELLA MONTAGNA
PS. Per chi non è socio, per partecipare è obbligatorio attivare la copertura assicurativa (costo 10 Euro, validità annuale, da erogare all'atto dell'escursione) fornendo preventivamente "nome, cognome, codice fiscale, luogo e data di nascita" ai referenti dell'escursione.
Di seguito link utili all’escursionista:
Programma anno 2022: www.admcalabria.it/images/2022/calendarioADM2022.pdf
Vademecum https://www.admcalabria.it/images/vademecum.pdf