Sentiero delle Ginestre

6 e 7 Luglio 2024

 

Cari soci,

procede l’organizzazione del week end in Sicilia del 6 e 7 luglio prossimi.

The Greenstone conferma le escursioni sul Sentiero delle Ginestre lungo le pendici dell’Etna: tre associazioni aderenti alla FIE – le calabresi Sudtrek e l’Adm con la siciliana Kamina - si danno appuntamento per due giorni da trascorrere assieme.

I tempi sono stretti e dobbiamo dare la nostra adesione entro giovedì sera. Per prenotazioni contattare John Jansen, tel. 348 2610520

 

 

 

Descrizione generale e logistica:

Sabato mattina a Messina ci aspetterà un pullman all’arrivo degli Aliscafi (eventualmente arrivo Caronte) quindi conviene parcheggiare la macchina a Villa San Giovanni. Il pullman ci trasporterà per il resto dei due giorni (costo ca. €25, in base al numero di partecipanti).

Il percorso partirà da Zafferana Etnea sabato 6 luglio verso la località Magazzeni nel comune di Sant'Alfio e terminerà domenica 7 nella bellissima Pineta Ragabo. Le due tappe sono lunghe ciascuna circa 13 km. I dislivelli saranno di circa 600 m nella prima tappa e circa 300 m nella seconda. Il coordinamento della logistica è nelle mani degli amici siciliani, in particolare dell’organizzatore Nino Greco (335 1437153), che si impegnano a organizzare tutto (trasporto, pernottamenti, cena). A Messina ci aspetterà un pullman all’arrivo degli Aliscafi (eventualmente arrivo Caronte), quindi conviene parcheggiare la macchina a Villa San Giovanni. Il pullman ci trasporterà per il resto dei due giorni (costo circa € 25, in base al numero di partecipanti). Saremo ospitati in B&B e qualcuno nel rifugio, al costo di € 60/notte con trattamento di mezza pensione. La cena di sabato sarà organizzata per tutto il gruppo presso la struttura ai Vecchi Crateri, che potrà ospitare per dormire massimo 15 persone, scelte in ordine di prenotazione. Per gli altri si troveranno sistemazioni adeguate in strutture limitrofe. Le colazioni durante le escursioni sono previste al sacco, compresa quella del primo giorno che bisognerà portare con sé.

Per chi vuole evitare l’alzataccia è possibile pernottare già da venerdì a sabato, ma bisogna avvisare gli organizzatori e concordare separatamente il trasporto da Messina.

 

Informazioni tecniche:

Data: 06/07-luglio-24 luogo: il sentiero delle ginestre

Coordinatori: Nino Greco–kamina-sudtrek-adm

Territorio: Etna; terreno: sterrate

Difficoltà: E (escursionistico); trasporto: autonomo

Percorrenza: 7 ore, 13 km al giorno

Quote: partenza (giorno 1) 575 m s.l.m. – arrivo (girono 2) 1380 m s.l.m.

 

 

Prima tappa: dal paese del miele verso i Magazzeni di Sant’Alfio. Durata: 4:30 ore, Lunghezza: 13 km. Quota di partenza: 580 m. Quota massima: circa 1200 m. Quota di arrivo: 1029 m.

Ai margini della Valle per incontrare il leccio secolare. Si lascia la cittadina di Zafferana partendo dalla villa comunale e seguendo la strada asfaltata che sale in maniera marcata in direzione del municipio nuovo. Bastano 10 minuti di cammino per ammirare uno dei più affascinanti monumenti naturali dell’Etna: un leccio vecchio di oltre 700 anni, con una vigorosa chioma che sovrasta una casetta ormai diruta. Un albero che impressiona per la sua imponenza e che sorprende ancora di più se si pensa che il suo primo radicamento sull’aspro terreno vulcanico avvenne quando in Sicilia regnava ancora Federico II di Svevia! Poco più avanti un cartello indica a sinistra la direzione per raggiungere la Val Calanna e il teatro eruttivo del 1991, l’itinerario prosegue invece verso destra entrando nella parte alta della frazione di Ballo. Da qui si risale ancora su strada asfaltata sino a contrada Dagalone, dove ha inizio una antica mulattiera che offre la testimonianza tangibile delle attività che un tempo caratterizzavano le medie pendici del vulcano, quando vennero dissodati con enorme fatica i terreni per ricavarne vigneti sin oltre i mille metri di quota. Si utilizza per lungo tratto la mulattiera sino a incontrare la deviazione segnalata per l’imponente Ilice di Carrinu. 

Continuando a camminare in mezzo alla natura si passa dall’amena località di Piano Bello (all’interno del demanio forestale, dove si trova un tradizionale pagghiaro (costruito di rami che può offrire un momentaneo riparo in caso di maltempo) e si costeggia la Valle del Bove. Un cartello indica un possente albero anch’esso piuttosto vetusto: la Cezza di Panzazza (una grande roverella). Si traversa su recente tracciato forestale la colata del 1950-51 (che minacciò da vicino l’abitato di Milo godendo di magnifiche vedute sull’incombente cratere terminale di sud est. Per raggiungere Monte Fontana si utilizza un comodo sentiero in mezzo alle ginestre aetnensis, che in questa area hanno un portamento arboreo e che si ricoprono di profumate fioriture all’inizio dell’estate. Un castagno secolare accoglie gli escursionisti ormai nei pressi di Monte Fontana, dove si ritrova una ampia sterrata. Con comodo percorso sulla colata che in una sola notte, nel 1979, fuoriuscì dalla Valle del Bove e si presentò alle porte di Fornazzo, si raggiunge il casolare di Pietracannone, destinato a punto base del Parco dell’Etna, ma al momento incompleto. Oltre il caseggiato si torna su asfalto per circa un chilometro percorrendo in discesa la strada provinciale per Etna Nord. All’altezza di un altarino posto subito dopo un tornante si torna su amena stradella, questa volta in mezzo ai tipici noccioleti di questo versante. Continuando a scendere si incontra l’antica strada rettilinea detta Finaita, che un tempo costituiva il confine di un feudo. La si percorre sino a incontrare le diverse strutture che offrono ospitalità nella zona di Magazzeni (comune di Sant’Alfio).

Per altre informazioni, foto, tracce gps, ecc.:

https://www.sentieroginestre.it/tappe/da-zafferana-etnea-a-magazeni/

 

Seconda tappa: dai noccioleti alla pineta Ragabo. Durata: 4:30 ore Lunghezza: 13 km. Quota di partenza: 1029 m. Quota massima: 1420 m. Quota di arrivo: 1420 m. Dai crateri del 1928 al grande bosco.

La prima parte della giornata è dedicata a degli ameni noccioleti e ai crateri del 1928, l’impetuosa eruzione che determinò la distruzione dell’antico paese di Mascali, ma risparmiò l’abitato di Sant’Alfio. Per grazia ricevuta i fedeli della zona costruirono nel 1958 la chiesetta da cui ha inizio la tappa del trekking.  Anche a fianco degli edifici rurali - oggi circondati da noccioli- si incontrano piccoli altarini votivi che ricordano la fede di quanti in quella occasione videro risparmiate le loro terre dalla furia del vulcano. Dopo circa un’ora di cammino si incontra la fenditura eruttiva, visitabile se muniti di una lampada tascabile. Seguendo i minuscoli conetti allineati l’uno dopo l’altro, si nota infatti l’ultimo che è accessibile dal basso da una stretta apertura; entrandovi con molta cautela si scopre l’interno del canale in cui fluiva il fiume di lava. Proseguendo il cammino si entra nel demanio forestale, in una zona caratterizzata soprattutto da un vasto bosco di cerri. Il primo tratto nel querceto è piuttosto ripido, quindi si incontra un evidente bivio in cui svoltare a sinistra e proseguire ancora su comoda pista forestale all’interno del fitto bosco. Con un breve tratto in discesa si attraversa una porzione del territorio di Piedimonte Etneo, sino a incontrare un segnale che invita a svoltare sulla sinistra per raggiungere gli edifici forestali di monte Crisimo, uno dei quali è abitualmente lasciato aperto in modo da consentire il riparo d’emergenza degli escursionisti. La cisterna è pure accessibile, ma contiene acqua non potabile.  Il luogo è comunque panoramicissimo e merita una sosta. Un ulteriore tratto in salita permette di arrivare alla sella di Monte Crisimo. Qui l’itinerario diventa quasi pianeggiante per un paio di chilometri. Si attraversa una delle ultime propaggini della violenta eruzione bi-laterale del 27 ottobre del 2002, che distrusse in poche ore quasi tutte le strutture turistiche di Piano Provenzana e arrecò gravi danni anche sul versante opposto del vulcano con un contemporaneo flusso lavico. È piacevole notare come i fianchi della colata siano già cosparsi di giovani pianticelle di pino pronte a continuare l’eterno ciclo della vita che continua. Per raggiungere i posti tappa si utilizza l’ampia strada del bosco (tuttora selciata) che un tempo veniva utilizzata per portare a valle i possenti tronchi della pineta Ragabo. Una volta arrivati a Piano Pernicana si risale con agevole sentiero alla zona dei posti tappa dove è possibile pernottare e cenare.

 

Per altre informazioni, foto, tracce gps, ecc.:

https://www.sentieroginestre.it/tappe/da-magazeni-alla-pineta-ragabo/

 

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